Articoli di Giovanni Papini

1955


in "Schegge":
Dignità e vanità della metafisica
Pubblicato in: Il nuovo Corriere della Sera, anno LXXX, fasc. 127, p. 3
Data: 29 maggio 1955


pag. 3




   Coloro che non furono mai attratti o turbati — neppure in un sol momento della vita — dai grandi problemi della metafisica, dimostrano di essere intelligenze di bassa e grossolana qualità.
   Ma coloro i quali credono che quei problemi sono stati già risolti da quello o da questo filosofo o che potranno essere risolti un giorno o l'altro, dimostrano di essere dei candidi illusi o delle teste molli zavorrate di superbia.
   La vera grandezza dell'uomo consiste nell'accorgersi che egli vive in un mondo pieno di formidabili misteri, ma la sua vera saggezza sta nel riconoscere che quei misteri non possono essere svelati e tanto meno con i giochi di prestigio delle parole senza senso e delle formule a gibigiana.


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